La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 27745/2021, pronunciandosi sulla responsabilità del cessionario IVA, ha affermato che “se si ritenesse che siano sufficienti pochi indizi, non gravi, non precisi e non concordanti perché possa integrarsi la presunzione semplice di conoscenza o conoscibilità della frode, gli imprenditori sarebbero eccessivamente timorosi e potrebbero essere indotti a non rischiare, decidendo di non concludere molti affari, con grave nocumento per i traffici commerciali e quindi per l’economia in generale”.
Secondo l’Avv. Fabio Falcone l’essenza dell’IVA è stata colta in pieno!
Ne parla nel suo articolo pubblicato sulla Rivista (IPSOA) L’IVA n. 2 del 2022