Nel suo ultimo articolo (su L’IVA 7/2021) l’Avv. Fabio Falcone si interroga sugli effetti della Direttiva 2018/1910 e, in particolare, sulle ricadute derivanti dal fatto che il numero identificativo IVA del cessionario è divenuto requisito sostanziale ai fini della esenzione della cessione intracomunitaria. Secondo l’Avvocato Falcone, una volta ottenuto il regolare numero identificativo, il fornitore dovrebbe poter vantare una sorta di “presunta liceità” della propria operazione, in modo che eventuali fenomeni fraudolenti messi in atto da terzi potranno giustificare il recupero dell’IVA nei suoi confronti solamente a fronte di elementi probatori particolarmente evidenti ed attendibili.
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