La Corte di Cassazione tratta le frodi IVA come se esistesse una generalizzata presunzione di responsabilità in capo al cessionario, tenuto a sconfessarla con prove a volte diaboliche. Tuttavia, l’insegnamento della Corte di Giustizia non risulta sostenere un simile assunto. Sul punto alcune riflessioni dell’Avv. Fabio Falcone a margine della ordinanza 23080/2020 sul numero 2/2021 della rivista L’IVA (IPSOA)

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